Frasi su Dante: il padre della lingua italiana

Pubblicato il: 10 Novembre 2021
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dante

Dante è il Sommo Poeta e la sua grandezza è riconosciuta ovunque non solo in Italia ma nel mondo intero. La sua opera più grande, la Divina Commedia, è il punto più alto di tutta la letteratura passata, presente e futura. Contiene una visione filosofica e cristiana del mondo e del destino dell’uomo.

Le frasi su Dante ci raccontano la visione del Vate.

    Le migliori frasi su Dante con autore

  • E se le fantasie nostre son basse
    a tanta altezza, non è maraviglia
    ché sopra ‘l sol non fu occhio ch’andasse.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Per questo l’Evangelio e i dottor magni
    son derelitti, e solo ai Decretali
    si studia, sì che pare a’ lor vivagni.
    A questo intende il papa e’ cardinali :
    non vanno i lor pensieri a Nazarette,
    là dove Gabriello aperse l’ali.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Per me si va ne la città dolente,
    per me si va ne l’etterno dolore,
    per me si va tra la perduta gente.
    Giustizia mosse il mio alto fattore:
    fecemi la divina podestate,
    la somma sapienza e ‘l primo amore.
    Dinanzi a me non fuor cose create
    se non etterne, e io etterno duro.
    Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate.

    Dante Alighieri
  • […] la dottrina veracissima di Cristo, la quale è via, verità e luce: via, perché per essa sanza impedimento andiamo a la felicitade di quella immortalitade; verità, perché non soffera alcuno errore; luce, perché allumina noi ne la tenebra de la ignoranza mondana.
    Dante Alighieri
  • L’Inferno di Dante è pieno di italiani che rompono i coglioni agli altri.
    Ennio Flaiano
  • L’Inferno di Dante è pieno di italiani che rompono i coglioni agli altri.
  • Coscïenza m’assicura,
    la buona compagnia che l’uom francheggia
    sotto l’asbergo del sentirsi pura.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Sono d’accordo con Dante, che i luoghi più caldi dell’inferno sono riservati a coloro che, in un periodo di crisi morale, mantengono la loro neutralità.
    Martin Luther King Jr
  • Qual è quel cane ch’abbaiando agogna,
    e si racqueta poi che ‘l pasto morde,
    ché solo a divorarlo intende e pugna,
    cotai si fecer quelle facce lorde
    de lo demonio Cerbero, che ‘ntrona
    l’anime sì, ch’esser vorrebber sorde.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Tre donne in giro, dalla destra rota, venian danzando.
    Dante Alighieri
  • Tre donne in giro, dalla destra rota, venian danzando.
  • Vecchia fama nel mondo li chiama orbi; gent’è avara, invidiosa e superba: dai lor costumi fa che tu ti forbi. La tua fortuna tanto onor ti serba, che l’una parte e l’altra avranno fame di te, ma lungi fia dal becco l’erba.
    Dante Alighieri
  • Poi si rivolse, e parve di coloro
    che corrono a Verona il drappo verde
    per la campagna; e parve di costoro
    quelli che vince, non colui che perde.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Considerate la vostra semenza:
    fatti non foste a viver come bruti,
    ma per seguir virtute e canoscenza.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Uomini siate, e non pecore matte.
    Dante Alighieri
  • Uomini siate, e non pecore matte.
  • Quali colombe, dal disio chiamate,
    con l’ali alzate e ferme al dolce nido
    vegnon per l’aere, dal voler portate;
    cotali uscir de la schiera ov’è Dido,
    a noi venendo per l’aere maligno,
    sì forte fu l’affettüoso grido.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Mira c’ha fatto petto de le spalle;
    perché volse veder troppo davante,
    di retro guarda e fa retroso calle.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Orribil furon li peccati miei;
    ma la bontà infinita ha sì gran braccia,
    che prende ciò che si rivolge a lei.

    Dante Alighieri
  • Non ti curar di loro, ma guarda e passa.
    Dante Alighieri
  • Non ti curar di loro, ma guarda e passa.
  • Siate, Cristiani, a muovervi più gravi:
    non siate come penna ad ogne vento,
    e non crediate ch’ogne acqua vi lavi.
    Avete il novo e ‘l vecchio Testamento,
    e ‘l pastor de la Chiesa che vi guida;
    questo vi basti a vostro salvamento.
    Se mala cupidigia altro vi grida,
    uomini siate, e non pecore matte,
    sì che ‘l Giudeo di voi tra voi non rida!

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Vien dietro a me, e lascia dir le genti:
    sta come torre ferma, che non crolla
    già mai la cima per soffiar di venti.

    Dante Alighieri
  • Come d’autunno si levan le foglie
    l’una appresso dell’altra, fin che ‘l ramo
    vede alla terra tutte le sue spoglie,
    similmente il mal seme d’Adamo
    gittansi di quel lito ad una ad una,
    per cenni come augel per suo richiamo.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • La via del paradiso passa per l’inferno. Ce lo ha insegnato Dante.
    Dan Brown
  • La via del paradiso passa per l'inferno. Ce lo ha insegnato Dante.
  • Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza.
    Dante Alighieri
  • Ben puoi veder che la mala condotta
    è la cagion che ‘l mondo ha fatto reo,
    e non natura che ‘n voi sia corrotta.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • L’Inferno di Dante non è finzione. E’ profezia.
    Bertrand Zobrist
  • Dante fu un genio miserabile.
    Alda Merini
  • Dante fu un genio miserabile.
  • Dispregiar se medesimo è per sè biasimevole, però che a l’amico dee l’uomo lo suo difetto contare strettamente, e nullo è più amico che l’uomo a sè; onde ne la camera de’ suoi pensieri se medesimo riprender dee e piangere li suoi difetti, e non palese.
    Dante Alighieri
  • Ed una lupa , che di tutte brame
    sembrava carca nella sua magrezza,
    e molte genti fé già viver grame,
    questa mi porse tanto di gravezza
    con la paura ch’uscia di sua vista, ch’io perdei la speranza dell’altezza.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Quale allodetta che ‘n aere si spazia
    prima cantando, e poi tace contenta
    de l’ultima dolcezza che la sazia,
    tal mi sembiò l’imago de la ‘mprenta.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Amor, ch’a nullo amato amar perdona.
    Dante Alighieri
  • Amor, ch’a nullo amato amar perdona.
  • Intra due cibi, distanti e moventi
    d’ un modo, prima si morrìa di fame,
    che liber’ uomo l’ un recasse ai denti;

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Non sien le genti ancor troppo sicure a giudicar, sì come quei che stima le biade in campo pria che sien mature.
    Dante Alighieri
  • Mira colui con quella spada in mano, | che vien dinanzi ai tre sì come sire: | quelli è Omero poeta sovrano.
    Dante Alighieri
  • Voi non sapete che noi siam vermi nati a formar l’angelica farfalla che alla giustizia vola senza schermi?
    Dante
  • Voi non sapete che noi siam vermi nati a formar l'angelica farfalla che alla giustizia vola senza schermi?
  • Contra miglior voler voler mal pugna.
    Dante Alighieri
  • L’anima era tutta data nel pensare di questa gentilissima; onde io divenni in picciolo tempo poi di sì fraile e debole condizione, che a molti amici pesava de la mia vista; e molti pieni d’invidia già si procacciavano di sapere di me quello che io volea del tutto celare ad altrui. Ed io, accorgendomi del malvagio domandare che mi faceano […] rispondea loro che Amore era quelli che così m’avea governato. […] E quando mi domandavano “Per cui t’ha così distrutto questo Amore?”, ed io sorridendo li guardava, e nulla dicea loro.
    Dante Alighieri
  • Riposati ogni tanto; un campo che ha riposato dà un raccolto abbondante.
    Ovidio
  • La fretta,
    che l’onestade ad ogn’atto dismaga,

    Dante Alighieri, Purgatorio
  • La fretta,che l’onestade ad ogn’atto dismaga,
  • Puossi far forza ne la deïtade,
    col cor negando e bestemmiando quella,
    e spregiando natura e sua bontade;
    e però lo minor giron suggella
    del segno suo e Soddoma e Caorsa
    e chi, spregiando Dio col cor, favella.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • E quel che mi convien ritrar testeso [subito]
    non portò voce mai, né scrisse inchiostro,
    né fu per fantasia già mai compreso.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • La gloria di colui che tutto move
    per l’universo penetra, e risplende
    in una parte più e meno altrove.
  • Nel ciel che più de la sua luce prende
    fu’ io, e vidi cose che ridire
    né sa né può chi di là sù discende;
  • perché appressando sé al suo disire,
    nostro intelletto si profonda tanto,
    che dietro la memoria non può ire.
    Dante Alighieri
  • Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura.
    Dante Alighieri
  • Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura.
  • Nel mezzo del cammin di nostra vita
    mi ritrovai per una selva oscura
    ché la diritta via era smarrita.
  • Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
    esta selva selvaggia e aspra e forte
    che nel pensier rinova la paura!
  • Tant’è amara che poco è più morte;
    ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,
    dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.
  • Io non so ben ridir com’i’ v’intrai,
    tant’era pien di sonno a quel punto
    che la verace via abbandonai.
  • Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto,
    là dove terminava quella valle
    che m’avea di paura il cor compunto,
  • guardai in alto, e vidi le sue spalle
    vestite già de’ raggi del pianeta
    che mena dritto altrui per ogne calle.
    Dante Alighieri
  • La bocca sollevò dal fiero pasto
    quel peccator forbendola a’ capelli
    del capo ch’ egli avea di retro guasto.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • La bocca mi baciò tutto tremante.
    Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:
    quel giorno più non vi leggemmo avante.

    Dante Alighieri
  • Hi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!
    Dante Alighieri, Divina Commedia

Dante è il padre della letteratura italiana a tutti gli effetti e da lui non si può che imparare. Fatto studiare ai ragazzi nelle scuole secondarie di ogni ordine, i suoi testi in versi andrebbero riletti più volte anche da adulti per poter comprendere meglio il loro indiscutibile valore.

Basta scorrere pochi versi per rendersi subito conto che la sua Divina Commedia parla non solo alla sua generazione ma a tutti coloro che hanno la buona ventura di leggerla. È sempre attuale e non ci sono frasi estrapolate che già di per sé non comunichino qualcosa di sensato e compiuto, scritto per altro in modo magistrale.
I testi di Dante raccontano molto sulla società in cui viveva al suo tempo, meno bigotta di quanto si possa pensare e meno oscura di quanto viene raccontata. Il Medioevo non è il secolo buio, anzi, tutt’altro.

Della vita privata di Dante non si sa molto ma quello che è certo è che nacque da una famiglia della piccola nobiltà fiorentina nella seconda metà del Duecento e per decisioni familiari più che per passione, si sposò con Gemma Donati con la quale ebbe tre figli.
Combatté attivamente nella battaglia di Campaldino e fu un politico attivo e ricoprì cariche importanti a Firenze.
Dante era schierato con i guelfi bianchi e fu ingiustamente condannato all’esilio senza poter far ritorno nella sua città natale. Ospitato dalle corti d’Italia, passò il resto dell’esistenza da esiliato fino al giorno della morte, avvenuta a Ravenna.
Le sue opere incredibilmente continuano a parlarci come se fossero state scritte le dinamiche politiche attuali. A seguire troverete tante frasi estratte dai suoi imperdibili testi letterari che possono avere uno scopo motivazionale o possono aiutare a comprendere meglio alcune situazioni.

Data di ultima modifica: 10 Novembre 2021
dante

Frasi su Dante: il padre della lingua italiana

    Le migliori frasi su Dante con autore

  • E se le fantasie nostre son basse
    a tanta altezza, non è maraviglia
    ché sopra ‘l sol non fu occhio ch’andasse.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Per questo l’Evangelio e i dottor magni
    son derelitti, e solo ai Decretali
    si studia, sì che pare a’ lor vivagni.
    A questo intende il papa e’ cardinali :
    non vanno i lor pensieri a Nazarette,
    là dove Gabriello aperse l’ali.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Per me si va ne la città dolente,
    per me si va ne l’etterno dolore,
    per me si va tra la perduta gente.
    Giustizia mosse il mio alto fattore:
    fecemi la divina podestate,
    la somma sapienza e ‘l primo amore.
    Dinanzi a me non fuor cose create
    se non etterne, e io etterno duro.
    Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate.

    Dante Alighieri
  • […] la dottrina veracissima di Cristo, la quale è via, verità e luce: via, perché per essa sanza impedimento andiamo a la felicitade di quella immortalitade; verità, perché non soffera alcuno errore; luce, perché allumina noi ne la tenebra de la ignoranza mondana.
    Dante Alighieri
  • L’Inferno di Dante è pieno di italiani che rompono i coglioni agli altri.
    Ennio Flaiano
  • L’Inferno di Dante è pieno di italiani che rompono i coglioni agli altri.
  • Coscïenza m’assicura,
    la buona compagnia che l’uom francheggia
    sotto l’asbergo del sentirsi pura.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Sono d’accordo con Dante, che i luoghi più caldi dell’inferno sono riservati a coloro che, in un periodo di crisi morale, mantengono la loro neutralità.
    Martin Luther King Jr
  • Qual è quel cane ch’abbaiando agogna,
    e si racqueta poi che ‘l pasto morde,
    ché solo a divorarlo intende e pugna,
    cotai si fecer quelle facce lorde
    de lo demonio Cerbero, che ‘ntrona
    l’anime sì, ch’esser vorrebber sorde.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Tre donne in giro, dalla destra rota, venian danzando.
    Dante Alighieri
  • Tre donne in giro, dalla destra rota, venian danzando.
  • Vecchia fama nel mondo li chiama orbi; gent’è avara, invidiosa e superba: dai lor costumi fa che tu ti forbi. La tua fortuna tanto onor ti serba, che l’una parte e l’altra avranno fame di te, ma lungi fia dal becco l’erba.
    Dante Alighieri
  • Poi si rivolse, e parve di coloro
    che corrono a Verona il drappo verde
    per la campagna; e parve di costoro
    quelli che vince, non colui che perde.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Considerate la vostra semenza:
    fatti non foste a viver come bruti,
    ma per seguir virtute e canoscenza.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Uomini siate, e non pecore matte.
    Dante Alighieri
  • Uomini siate, e non pecore matte.
  • Quali colombe, dal disio chiamate,
    con l’ali alzate e ferme al dolce nido
    vegnon per l’aere, dal voler portate;
    cotali uscir de la schiera ov’è Dido,
    a noi venendo per l’aere maligno,
    sì forte fu l’affettüoso grido.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Mira c’ha fatto petto de le spalle;
    perché volse veder troppo davante,
    di retro guarda e fa retroso calle.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Orribil furon li peccati miei;
    ma la bontà infinita ha sì gran braccia,
    che prende ciò che si rivolge a lei.

    Dante Alighieri
  • Non ti curar di loro, ma guarda e passa.
    Dante Alighieri
  • Non ti curar di loro, ma guarda e passa.
  • Siate, Cristiani, a muovervi più gravi:
    non siate come penna ad ogne vento,
    e non crediate ch’ogne acqua vi lavi.
    Avete il novo e ‘l vecchio Testamento,
    e ‘l pastor de la Chiesa che vi guida;
    questo vi basti a vostro salvamento.
    Se mala cupidigia altro vi grida,
    uomini siate, e non pecore matte,
    sì che ‘l Giudeo di voi tra voi non rida!

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Vien dietro a me, e lascia dir le genti:
    sta come torre ferma, che non crolla
    già mai la cima per soffiar di venti.

    Dante Alighieri
  • Come d’autunno si levan le foglie
    l’una appresso dell’altra, fin che ‘l ramo
    vede alla terra tutte le sue spoglie,
    similmente il mal seme d’Adamo
    gittansi di quel lito ad una ad una,
    per cenni come augel per suo richiamo.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • La via del paradiso passa per l’inferno. Ce lo ha insegnato Dante.
    Dan Brown
  • La via del paradiso passa per l'inferno. Ce lo ha insegnato Dante.
  • Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza.
    Dante Alighieri
  • Ben puoi veder che la mala condotta
    è la cagion che ‘l mondo ha fatto reo,
    e non natura che ‘n voi sia corrotta.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • L’Inferno di Dante non è finzione. E’ profezia.
    Bertrand Zobrist
  • Dante fu un genio miserabile.
    Alda Merini
  • Dante fu un genio miserabile.
  • Dispregiar se medesimo è per sè biasimevole, però che a l’amico dee l’uomo lo suo difetto contare strettamente, e nullo è più amico che l’uomo a sè; onde ne la camera de’ suoi pensieri se medesimo riprender dee e piangere li suoi difetti, e non palese.
    Dante Alighieri
  • Ed una lupa , che di tutte brame
    sembrava carca nella sua magrezza,
    e molte genti fé già viver grame,
    questa mi porse tanto di gravezza
    con la paura ch’uscia di sua vista, ch’io perdei la speranza dell’altezza.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Quale allodetta che ‘n aere si spazia
    prima cantando, e poi tace contenta
    de l’ultima dolcezza che la sazia,
    tal mi sembiò l’imago de la ‘mprenta.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Amor, ch’a nullo amato amar perdona.
    Dante Alighieri
  • Amor, ch’a nullo amato amar perdona.
  • Intra due cibi, distanti e moventi
    d’ un modo, prima si morrìa di fame,
    che liber’ uomo l’ un recasse ai denti;

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • Non sien le genti ancor troppo sicure a giudicar, sì come quei che stima le biade in campo pria che sien mature.
    Dante Alighieri
  • Mira colui con quella spada in mano, | che vien dinanzi ai tre sì come sire: | quelli è Omero poeta sovrano.
    Dante Alighieri
  • Voi non sapete che noi siam vermi nati a formar l’angelica farfalla che alla giustizia vola senza schermi?
    Dante
  • Voi non sapete che noi siam vermi nati a formar l'angelica farfalla che alla giustizia vola senza schermi?
  • Contra miglior voler voler mal pugna.
    Dante Alighieri
  • L’anima era tutta data nel pensare di questa gentilissima; onde io divenni in picciolo tempo poi di sì fraile e debole condizione, che a molti amici pesava de la mia vista; e molti pieni d’invidia già si procacciavano di sapere di me quello che io volea del tutto celare ad altrui. Ed io, accorgendomi del malvagio domandare che mi faceano […] rispondea loro che Amore era quelli che così m’avea governato. […] E quando mi domandavano “Per cui t’ha così distrutto questo Amore?”, ed io sorridendo li guardava, e nulla dicea loro.
    Dante Alighieri
  • Riposati ogni tanto; un campo che ha riposato dà un raccolto abbondante.
    Ovidio
  • La fretta,
    che l’onestade ad ogn’atto dismaga,

    Dante Alighieri, Purgatorio
  • La fretta,che l’onestade ad ogn’atto dismaga,
  • Puossi far forza ne la deïtade,
    col cor negando e bestemmiando quella,
    e spregiando natura e sua bontade;
    e però lo minor giron suggella
    del segno suo e Soddoma e Caorsa
    e chi, spregiando Dio col cor, favella.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • E quel che mi convien ritrar testeso [subito]
    non portò voce mai, né scrisse inchiostro,
    né fu per fantasia già mai compreso.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • La gloria di colui che tutto move
    per l’universo penetra, e risplende
    in una parte più e meno altrove.
  • Nel ciel che più de la sua luce prende
    fu’ io, e vidi cose che ridire
    né sa né può chi di là sù discende;
  • perché appressando sé al suo disire,
    nostro intelletto si profonda tanto,
    che dietro la memoria non può ire.
    Dante Alighieri
  • Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura.
    Dante Alighieri
  • Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura.
  • Nel mezzo del cammin di nostra vita
    mi ritrovai per una selva oscura
    ché la diritta via era smarrita.
  • Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
    esta selva selvaggia e aspra e forte
    che nel pensier rinova la paura!
  • Tant’è amara che poco è più morte;
    ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,
    dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.
  • Io non so ben ridir com’i’ v’intrai,
    tant’era pien di sonno a quel punto
    che la verace via abbandonai.
  • Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto,
    là dove terminava quella valle
    che m’avea di paura il cor compunto,
  • guardai in alto, e vidi le sue spalle
    vestite già de’ raggi del pianeta
    che mena dritto altrui per ogne calle.
    Dante Alighieri
  • La bocca sollevò dal fiero pasto
    quel peccator forbendola a’ capelli
    del capo ch’ egli avea di retro guasto.

    Dante Alighieri, Divina Commedia
  • La bocca mi baciò tutto tremante.
    Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:
    quel giorno più non vi leggemmo avante.

    Dante Alighieri
  • Hi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!
    Dante Alighieri, Divina Commedia